Il 2023 è stato un anno di ripresa per i viaggi scolastici. Dopo lo stop dovuto alla pandemia, c’è stato il boom di richieste, ma si è dovuto fare i conti con un mercato che è cambiato nelle dinamiche operative e nella capacità di offerta. Donata Cataldo, ufficio gruppi della adv No Stop Viaggi di Monfalcone conferma la ripresa, “non si è raggiunto il fatturato pre-pandemia, ma siamo vicini. C’è stata la smania di partire, erano tre anni che i ragazzi non vivevano il viaggio scolastico. Sono stati fatti viaggi soprattutto in Italia perché era difficile trovare sottodata posti sui voli e negli alberghi all’estero. È stato un anno di ripresa, ma anche un anno anomalo per diversi motivi. Solitamente le scuole richiedono i preventivi a novembre per partire a marzo, invece, quest’anno si sono mosse all’ultimo”. Da qui i viaggi soprattutto domestici, in mete alternative “alla fine, sono partiti tutti, abbiamo avuto anche un incremento nella nostra regione, il Friuli Venezia Giulia”. Tra le criticità, il fatto che “nelle città d’arte molti alberghi, soliti lavorare con gruppi di studenti, hanno chiuso a causa della pandemia, altri hanno approfittato per ristrutturare, passando dalle tre alle quattro stelle. In alcuni casi cambiando la tipologia di clientela e non lavorando più con gli studenti”. Si è dovuto fare i conti con un’offerta alberghiera dimezzata. Non sempre però le scuole si sono rese conto di tali criticità. Da qui la decisione della adv di preparare alcune linee guida per venire incontro alle scuole su punti importanti, come “la richiesta di preventivo, la scelta del periodo per i viaggi, le mete, il mezzo di trasporto. Li invierò alle scuole fidelizzate, per poter lavorare sempre meglio”, dice Cataldo.
L’aumento delle richieste sull’Italia “ha messo a dura prova il sistema ricettivo, specialmente delle città d’arte – aggiunge Dino De Santo, membro di Giunta Nazionale Assoviaggi con delega al turismo scolastico –, per via di un ritrovato interesse da parte del mercato straniero, quindi con la diminuzione degli spazi destinati al mercato scolastico, meno remunerativo rispetto a gruppi di adulti”.
Prezzi più alti e margini ridotti
Ripresa sì, ma anche rincari. De Santo osserva che gli aumenti riscontrati “sono stati determinati dal rincaro delle tariffe aeree dei carburanti e dagli hotel che hanno praticato tariffe più alte rispetto al passato. Le adv, assemblando tali costi, hanno prodotto preventivi più elevati. Molto spesso, pur di evitare l’impatto di un aumento considerevole, hanno dovuto applicare un mark-up ridotto rispetto al passato e l’aumento dei costi ha determinato in generale una riduzione dei margini operativi”.
Nel 2023 c’è stato “un incremento di fatturato sul 2019 nonostante l’11% in meno circa di viaggi”, rileva il presidente di Fiavet, Giuseppe Ciminnisi. C’è anche da considerare che l’incremento di fatturato è dovuto “all’aumento del costo del viaggio, che dipende dal mezzo usato”. A giugno il fatturato è stato 2 miliardi e 200mila euro, le stime per il 2023 sono di arrivare a 3 miliardi.
Secondo Fto il bilancio “è mediamente in linea e in alcuni casi in crescita rispetto al 2019, un risultato legato anche al ritorno dei viaggi all’estero (soprattutto in Europa) – motiva il direttore nazionale Gabriele Milani -. La nuova generazione di ragazzi sta tornando a viaggiare, ma c’è forte preoccupazione per il 2024 rispetto all’inflazione e ai rincari registrati quest’anno”. Rincari che si sono manifestati “per lo più nei trasporti: il cambiamento più rilevante ha riguardato lo spostamento dei viaggi di istruzione verso destinazioni meno costose, per aumentare il numero dei partecipanti – osserva Milani -. Ovviamente i prezzi per le città d’arte e le principali città europee, non sempre rendono accessibile il viaggio”.
Budget, mete e mezzi
Fermo restando che “si è lavorato sulle destinazioni per contenere il più possibile il caro prezzi”, osserva Milani, quanto è stato il budget destinato ai viaggi scolastici? Fto afferma che “mediamente è stato di 200-300 euro con una durata media del viaggio di 3-4 giorni. Italia, Spagna e Francia le più gettonate. Per i viaggi in Italia si è preferito avvalersi di bus turistici e treni e in aereo per le mete europee”.
In termini di spesa “per l’Italia si parla di 350-400 euro, per l’estero 650-700 euro”, commenta Ciminnisi. Quanto alle scelte si è optato “per viaggi più brevi, con un minor numero di partecipanti”. Per le mete estere la domanda è stata “per la Spagna, Barcellona in particolare, ma siccome il soggiorno ha un costo, si è preferito optare per strutture a Lloret de Mar e fare poi l’escursione a Barcellona”. Tra le altre mete estere Ciminnisi cita Praga e la Grecia.
De Santo non ha dubbi, “la stella polare che ha guidato le famiglie e quindi le istituzioni scolastiche è stato il sostanziale mantenimento del budget rispetto al passato, pur mantenendo al primo posto qualità e sicurezza”. Da ciò sono scaturite alcune scelte: “Aumento di richieste per destinazioni italiane, durata del viaggio con riduzione di uno o più pernottamenti, diminuzione di richieste di voli rispetto al trasporto su gomma e ferroviario”. Quanto alla diminuzione delle richieste di voli, si pensa che sia dovuta “non solo dall’aumento delle tariffe, ma anche, alla diminuzione del numero di voli e quindi dalle disponibilità, con difficoltà sempre maggiori a sistemare gruppi su un unico volo o su voli compatibili con le esigenze didattiche”.
Preoccupazione per il 2024
Come si preannuncia il nuovo anno scolastico? Sembra che non ci saranno grosse sorprese, ma che “proseguirà con le stesse dinamiche – afferma De Santo -. Probabilmente il comparto Italia avrà un ruolo trainante e il trasporto su gomma e ferroviario aumenteranno la presenza”. Si dovrà fare i conti con “l’aumento delle prenotazioni dal mercato straniero”, che comporterà una “riduzione degli spazi a disposizione del mercato scolastico”.
Rincari e difficoltà economiche delle famiglie per Fto saranno “uno scoglio importante anche per l’anno prossimo, l’inflazione pesa sull’aumento dei prezzi dei servizi e sulla disponibilità delle famiglie. C’è una certa preoccupazione per le adesioni nonostante un lavoro attento al prezzo”. Secondo Milani sarà di grande aiuto “il supporto alle famiglie come i bonus viaggi d’istruzione per consentire al numero più ampio di ragazzi di partecipare. È importante che si faccia un lavoro di filiera per consentire di recuperare un’ampiezza di offerta di strutture e fornitori (bus turistici e guide) che nell’ultimo biennio è diminuita”. Fto sensibilizza anche sulla necessità di portare avanti “un’azione nei confronti dei vettori aerei, in particolare le low cost, sempre più essenziali per costruire pacchetti, con le quali oggi ci sono ancora troppe criticità”.
Anche secondo il presidente Fiavet il nuovo anno non dovrebbe mostrare grosse differenze. Ciminnisi si dice preoccupato “nel caso in cui aumentassero i prezzi”, ma speranzoso sul fronte delle politiche di governo a seguito del tavolo congiunto che si è riunito prima della pausa estiva. Alla data in cui si scrive il comparto associativo attende il nuovo incontro per definire una bozza congiunta sulle linee guida del turismo educativo.
Stefania Vicini