Genova rialza la testa e prova a fare rete per rilanciarsi. Lo fa instaurando una connessione stretta tra tutti gli attori della filiera turistica. E’ il senso dell’evento promosso da Planetaria Hotels (10 hotel in Italia, di cui due a Genova) e dalle istituzioni locali nei giorni scorsi a Genova. Prova generale prima del nuovo appuntamento con Discover Italy, il workshop in programma a Sestri Levante il 29 marzo prossimo.
Quando il presidente della Liguria, Giovanni Toti, prende la parola, lo fa per fare il punto sulle infrastrutture: “Stiamo lavorando sul terzo valico, abbiamo ottenuto il finanziamento del 5° valico e tra qualche anno potremo contare sul raddoppio della ferrovia di Ponente. Sull’aeroporto abbiamo fatto un grande lavoro e ora occorre lavorare sulla rete stradale, sul secondo anello di Genova. Dobbiamo saper cogliere i grandi flussi turistici del mondo, tenendo conto che i nostri territori hanno esigenze divergenti". Anche con le Ferrovie sono stati fatti accordi per avere collegamenti più veloci e comodi da Milano e la regione ha firmato un contratto di servizio pubblico da 1 miliardo di euro per il parco circolante treni.
I numeri del turismo ligure sono calati nel semestre scorso, dopo anni di crescita, ma le condizioni per svoltare ci sono e con il braccio operativo dell’agenzia InLiguria si sta approntando una mega campagna da 1,5 milioni di euro nei principali aeroporti che sarà lanciata nel trimestre marzo-maggio. Il mondo istituzionale è concorde nello stabilire che occorrono maggiori sinergie tra mondo dell’ospitalità, della ristorazione, dell’agroalimentare e dell’arte. Lavorare in termini di pro-mozione e offerta, facendo leva sul patrimonio del territorio, permetterà di allungare la stagione e modificare la percezione del turista nei confronti della città. “Non sarà un ponte o una mareggiata a cambiare il destino di Genova”, ha concluso Toti.
“Le connessioni che cerchiamo – ha rimarcato l’a.d. di Planetaria Hotels Gioia Sofia Vedani – sono quelle che oggi stabiliamo tra di noi. Vorrei fare un richiamo ai genovesi, oggi usciremo con una stretta di mano e un progetto ideato insieme, qualcosa di positivo che cancelli la negatività”.
Sui trend alberghieri della città Marco Malacrida, presidente Str Hospitality, dichiara: “C’è stata una battuta d’arresto nella seconda parte del 2018 e questi primi mesi dell’anno non sono stati entusiasmanti, ma ora c’è il tempo per lavorare e creare opportunità. Le tariffe alberghiere sono abbastanza livellate e nella media delle italiane e straniere. L’efficienza sta migliorando e aumenta nei giorni infrasettimanali, anche se non si riempiono bene i weekend”.
Le carte da giocare
Sulla risposta alla domanda: perché un turista deve venire a Genova, si è concentrato l’intervento di Magda Antonioli, docente Bocconi, che ha puntato sul ruolo dell’industria culturale creativa per distinguersi con prodotti innovativi e trasversali “fornendo risposte diverse in contemporanea e non specificità”.
“Ne abbiamo da fare di strada – ha riconosciuto Luigi Attanasio, presidente della Camera di Commercio di Genova – per il carattere di separatezza che hanno i liguri. Per dare un’offerta migliore le nostre imprese devono avere una cultura digitale più pro-fonda e noi dobbiamo for-marle”. Di coinvolgimento delle associazioni e della creazione di tavoli territoriali ha parlato Giovanni Berrino, assessore Turismo Regione Liguria: “E’ necessario che i territori progettino prodotti turistici. I territori tutti uniti possono progettare i prodotti forti per ciascuno di loro”. E da parte del commissario straordinario dell’Agenzia InLiguria, Pietro Paolo Giampellegrini, è arrivato un cambio di metodo: “Ho invertito il trend, confrontandomi con stakeholder, consorzi e categorie professionali. Gli attori del comparto chiedono ascolto e programmazione”.
Per Cesare Torre, direttore marketing e territoriale Comune di Genova, il patrimonio storico-artistico è la principale motivazione di viaggio dei turisti e “il 60% della tassa di soggiorno viene reinvestita in promozione". Nonostante il fatto che l’industria genovese risenta della tragedia Morandi, Giovanni Mondini, presidente Confindustria Genova, vede una ripresa e ha ammesso che “l’industria del turismo è ritenuta centrale per la regione ed è uno dei tre driver del-l’economia ligure, insieme ai porti-logistica e all’hitech”. Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco Marco Bucci: “Negli ultimi 18 mesi sono stati creati 7mila posti in più a Genova e il 40% riguarda il turismo. Ora il compito è associare in un’unica proposta turistica teatri, lirica, museo, hotel, gita a Portofino e proporla alle grandi agenzie internazionali”.
Paolo Oddone, presidente aeroporto di Genova, ha spiegato che “la connessione all’aeroporto sta migliorando e ora stiamo aspettando l’arrivo di easyJet, che potrebbe introdurre una quantità di sedili in modo da arrivare ai 2 milioni di pax previsti, toccando un raddoppio rispetto a 5 anni fa”. Per Giorgio Palmucci, presidente di Confindustria Alberghi, “Genova è riuscita a puntare sul settore riqualificando aree industriali e portuali, siamo arrivati ad avere quasi il 52% di turisti stranieri che vengono a Genova, grazie al lavoro di istituzioni e operatori”. .