Il ritorno ai volumi 2019? È ancora lontano. Non per gli operatori e le destinazioni, forse, che da più parti pronosticano per l’estate 2022 la piena ripresa. Ma lo stesso non si può dire per il mondo agenziale, stretto tra i rincari del prodotto, la maggior complessità delle pratiche e una domanda importante ma non immune al caro-prezzi generalizzato, specie su un estero ritrovato solo parzialmente. È questo il pensiero di Ivana Jelinic, presidente di Fiavet, che pure vede per l’estate alle porte “segnali abbastanza buoni: le richieste ci sono. Ma ci sono anche le problematiche: l’aumento dei prezzi è davvero significativo, e comunicare certe quotazioni ai clienti non è cosa da poco”. Jelinic fa un esempio: “Se la quotazione per una famiglia di quattro persone per una settimana in Sardegna arriva a 2.000 euro solo per i trasporti aerei, si crea un problema per tutta la fascia di clientela media, e anche per le famiglie benestanti. Si arriva tranquillamente a quotazioni da 5.000-6.000 euro, e questo è un elemento che sta scoraggiando parte della domanda”. In più, “l’aumento dei prezzi è trasversale, anche su strutture lontane dal luxury e in periodi di non altissima stagione. La domanda è enorme ma i rincari sono altrettanto importanti, anche del 40% anno su anno”. Colpa degli operatori? Jelinic non butta la croce su chi offre prodotto, dal momento che “anche per loro è aumentato davvero tutto, dalle materie prime ai servizi, e per quanto cerchino di contenere i costi non possono ammortizzarli senza rivalersi almeno in parte sul cliente finale”. Da qui la presidente Fiavet fa discendere il forte dubbio che “il mondo delle adv sia già in grado di tornare ai livelli 2019, quest’anno. Anche perché mancano ancora molti elementi, e il caro-carburante ha inciso ancor più sui viaggi all’estero. In aggiunta, ogni pratica comporta più lavoro. Non ci siamo ancora”. Sugli andamenti per l’estero, Jelinic conferma “il grande ritorno dell’Egitto, e i numeri incredibili della Grecia. Siamo invece più lenti sulla Spagna, perché oggi è gettonatissima da tutta Europa ed è difficile trovare disponibilità tanto sta andando bene”. E le crociere? Che ruolo stanno avendo nella ripresa in adv? “Hanno un valore complessivamente in linea con il passato – osserva Jelinic – dal momento che abbracciano un target sempre più trasversale ma fatto ancora di molti appassionati e repeater. L’italiano medio storicamente preferisce la vacanza al mare: sul cruise non vedo oscillazioni significative”. In ultimo, chiediamo alla presidente del primo sindacato italiano delle adv un parere sull’apertura dei canali e-commerce da parte di un numero sempre maggiore di tour operator: “E’ come nei matrimoni: ci si giura amore eterno nella buona e nella cattiva sorte – come gli operatori con le agenzie di viaggio – ma poi bisogna fare i conti con la realtà. Tutti i tour operator ritengono prioritario il canale agenziale, ma poi la ricerca del cliente diretto è nelle cose. Ma le adv stanno evolvendo, in uno scenario con un prodotto cambiato, e vedo una spinta sempre più importante al digitale, perché l’imperativo resta quello di accontentare il cliente. E oggi gli agenti di viaggio possono costruire molto da soli: è un rischio ma anche un’opportunità di business”.
Gianluca Miserendino